Se la scorsa settimana il calo, guidato dagli sviluppi di DeepSeek in Cina, ha rappresentato un’opportunità di acquisto, la flessione del mercato deriva dai dazi imposti di recente dagli Stati Uniti a Canada e Messico, che alimentano le preoccupazioni sull’inflazione e trascinano al ribasso gli asset di rischio.
Le principali criptovalute hanno subito un drastico calo dei prezzi nella prima mattinata di lunedì.
Nelle ultime 24 ore, i token principali sono crollati di oltre il 25%, con il Bitcoin (CRYPTO:BTC) in calo di circa il 7% e Ethereum (CRYPTO:ETH) che è crollato del 20% negli scambi mattutini.
Altri importanti token, tra cui Ripple (CRYPTO:XRP), Dogecoin (CRYPTO:DOGE) e Cardano (CRYPTO:ADA), sono scesi di oltre il 25%, annullando tutti i guadagni ottenuti da dicembre.
Questa brusca flessione ha spazzato via i guadagni realizzati dall’inizio di dicembre, raggiungendo livelli che non si vedevano dall’inizio di novembre, prima delle elezioni americane. In effetti, molti dei principali token sono scesi tra il 40 e il 50% solo nell’ultimo mese.
Il rapido calo dei prezzi ha innescato liquidazioni significative, con un totale di liquidazioni in tutti gli exchange superiore a 2,2 miliardi di dollari, il più alto di quest’anno e tra i più consistenti dell’ultimo anno.
Un singolo ordine di liquidazione su Binance, che ha coinvolto un’operazione di 25 milioni di dollari in ETH con Tether (CRYPTO:USDT), suggerisce la gravità della flessione del mercato.